mercoledì 6 giugno 2007

Condivisione e Collaborazione



I commenti relativi alla mancanza di rete durante i viaggi che ho letto (almeno io) su questo blog mi hanno fatto pensare.

Forse ha ragione chi sostiene che stiamo andando verso una società Web centrica, in cui l'accesso ad Internet sarà importante come l'energia elettrica?

A parte il fatto che, tolta l'energia elettrica, salta anche l'accesso ad Internet, mentre non vale (ancora) il viceversa, a parte il fatto che chi legge questo blog si sta preparando anche alla mancanza di corrente, effettivamente il fatto di non poter usufruire di Internet ovunque si fa già sentire (problemi da fighetti, peraltro, se ci scappa il pensiero, tra un click e l'altro, che non si può usufruire ovunque di cibo e pace).

Certamente è corretta la nota di James Fallows che ci ricorda come ancora non si viva online e che, quando manca la connessione, smettiamo di essere Homo Conexus e, per tutti gli scopi pratici, il Web 2.0 diventa Web 0.0.

Possiamo metterci una patch?
Ma soprattutto, ci serve davvero virtualizzare le nostre applicazioni sul Web?
Perchè?

Sempre a far domande, quando basta selezionare 'Leggi tutto'...



Da due giorni sto usando il blocco note di Google.
E' un simpatico oggetto che esiste su Web, ma rende meglio se viene anche installato sul PC come estensione di IE o Firefox.
Permette di prendere appunti mentre si naviga: basta selezionare il testo che interessa, tasto destro del mouse, invia al blocco note di Google.
Il testo selezionato e relativa url della pagina compaiono in una finestrella in popup. Possiamo aggiungere inostri commenti e catalogare il tutto.
Con vari livelli di sicurezza e/o condivisione con il resto del sistema solare ed altre galassie, che possiamo controllare da preferenze.

Ovviamente non è l'unico strumento del genere (questo post ne riporta altri - tra cui Zoho notebook che sembra dare un paglione a tutti, in quanto a feature e che cercherò di valutare nei prossimi giorni).
La scelta tra tutti, però, potrebbe anche essere guidata dal fatto che forse avete già la Google toolbar, forse avete già qualche account in GMail, etc. etc.

Ora, tutti quegli appunti mi servirebbero anche off-line (per esempio, per aiutarmi a scrivere un post come questo).
Mi servirebbe anche poterne scrivere altri in treno, dove non ho la connessione (potete scriverne anche a manina, non siete obbligati a ritagliarli dal Web).
Il primo problema sarebbe anche apparentemente banale da risolvere: basta andare sul block notes e salvare la pagina in locale. E se le pagine iniziano a salire in numero e dimensione? E se voleste farci su una ricerchina?
Off-line ho spesso anche bisogno del mio blog o di quello di altri, da consultare: per gestire diverse pagine di informazioni, con ragionevoli dimensioni e pur mantenendo la possibilità di fare una ricerca, ci pensa già il mio feed reader (oramai IE 7, per semplificare la selva di programmi che popolano il mio PC) a gestire tutte queste caratteristiche.
Ma se non posso tradurre la mia applicazione in feed?
E resta sempre aperto il problema di inserire e modificare off-line.

Beh, Google, come per tutti gli altri suoi prodotti, fornisce delle API (Java e non solo) per interagire programmaticamente con il blocco note (tra i suoi concorrenti, solo il su citato Zoho mantiene una marcatura stretta, fornendo non solo una suite alternativa per l'office, ma anche API per molti prodotti - non ancora per il suo blocco note, però...).

Questa è una possibile strada per patchare il problema del Web0.0: se non fossimo pigri (come al solito aspetteremo che lo faccia qualcun altro, così poi lo downloadiamo), potremmo farci il nostro client per lavorare off-line, sincronizzarci periodicamente, etc. etc.

Un po' come è già in grado di fare Calgoo con Google Calendar: mantenete scrupolosamente i vostri impegni su Google, ma avete un appuntamento nel deserto o in Siberia? Dovete ripassare gli impegni in treno? Avete dimenticato il cellulare (!!!! questo davvero non può più capitare, la prossima volta lascerete a casa la testa? cosa le fanno a fare tutte quelle pubblicità, se poi non vi ricordate neppure di spendere?) o comunque rischiate di non ricevere l'SMS che aspettate?
Sincronizzatevi.

E c'è qualcosa anche per Blogger? Giusto per rispondere a quelli che continuano a parlare di Wordpress e Splinder...
Ci sarà anche, ma io ho trovato solo le API, le solite API, che certamente già conoscete (fatemi sapere, se trovate dei tool decenti per amministrarlo da scollegati).

E, per continuare con gli esempi: YouTube? C'è modo di vedere i filmati offline? Ci sarebbe Democracy Player, ma siccome già sapete cosa ne penso, vi suggerisco di leggervi questo post. Se non vi fidate di siti intermedi, ci sono anche procedure manuali e script...

Vorrei scaricarmi anche la Wikipedia, ma c'è qualche giga di XML da importare... magari conviene aspettare la prossima release del Web, al posto che applicare la patch, in questo caso...

E comunque non avremo ancora bisogno di queste pezze per molto, no? Voglio dire: quanto ancora mancherà al poter usare ovunque Internet? Anche in metrò, intendo.
Ad essere onesti, per una fruibilità completa in metrò servirebbe anche qualcosa in più della connessione Web: es. PC grossi come un lettore di MP3 (o, comunque, indossabili), meglio se con Virtual Retinal Display o altri simili wearable display e riconoscimento vocale al posto della tastiera, perchè sulla verde non si riesce ad aprire un notebook, senza rischiare di farselo rompere alla prima frenata in ore di punta. Ma questo è un altro discorso...

Eppure, non sono così sicuro di voler lasciare anche le mie informazioni private su Google: mi va bene dipendere dal Web, inteso come insieme di siti e servizi, ma (se e) quando il servizio diventerà a pagamento, mi piacerebbe poter scegliere di far tornare l'informazione sul mio PC.

Anche perchè faccio fatica a capire perchè un foglio elettronico dovrebbe stare su Web, se non deve essere condiviso ed elaborato in collaborazione. Certo, possiamo pensare ai vantaggi della virtualizzazione, ad una architettura a stella in cui il Web è il centro, raggiungibile da tutti i nostri PC e palmari.

Personalmente credo poco a questa esigenza, che mi sembra più legata a difficoltà di sincronizzazione, che alla reale necessità di centralizzazione.
Senza aggiungere le considerazioni architetturali:

  • single point of failure nel centro della stella: siccome non stiamo parlando dell'intero Web (che nasce proprio, fin dai tempi di ARPANET per sopperire a simili problemi, distribuendo l'informazione e ridondandola, per evitare che un attacco nucleare potesse fermare le attività), ma di una applicazione specifica, non è inusuale che il servizio non sia garantito

  • per raggiungere il centro della stella serve il collegamento: se questo non è disponibile, non accediamo a nessuna delle nostre risorse


Questi motivi si aggiungono ai precedenti per suggerire backup e sincronizzazioni periodiche (non vi sto dicendo di non virtualizzarvi, sto dicendo di prestare attenzione e non fidarvi troppo).
Senza considerare che oggi potete ben spostare facilmente il vostro backup su una chiavetta, che basta inserire nel PC su cui andrete a lavorare.
Inoltre ci sarebbe da chiedersi perchè si usano tanti PC. Essenzialmente si tratta di limiti di risorse (alternativamente di distinzione tra lavoro e casa, ma è quasi lo stesso problema, scavando bene). Non è che, all'aumentare delle risorse, tornerà a scomparire l'esigenza di avere certe applicazioni online?

Certo, ha più senso se la vediamo dal punto di vista dell'erogatore, che può usare il servizio pubblico come pubblicità per i tool facilmente utilizzabili anche all'interno di Intranet (quindi rivendibili alle aziende), dove la collaborazione e la condivisione dei documenti è, semmai, un problema in quanto difficile da realizzare. E i vari office online coprono bene questa esigenza (oltre a quella di una riduzione dei costi dei vari pacchetti e loro installazioni).

Forse conviene, per avere un quadro complessivo, tornare ai fondamentali e richiedersi, per l'n-esima volta (perchè non impariamo mai), cosa porta in più la tecnologia Web, rispetto a quelle precedenti:

  • Unica installazione centralizzata e facilità di manutenzione (e riduzione complessiva dei costi, sia di manutenzione che di licenza): a parte il fatto che i tool di cui stiamo parlando (es: blocchi note vari) rendono meglio con una installazione sul browser (quindi, lato client, perdendo parte del vantaggio), dobbiamo notare che, nella maggioranza delle applicazioni professionali, anche in un paradigma client-server i client verifica(vano) l'esistenza di upgrade centralizzati e si re-installa(va)no (le parentesi sui tempi dei verbi sono, ovviamente, dovute al fatto che Internet non ha eliminato queste esigenze: molti programmi ancora oggi si comportano in questo modo, aggiornandosi da soli).

  • Interfaccia utente (GUI) standard e intuitiva: siccome siamo grandi, abbiamo già capito da alcuni anni che 'zero training' era solo l'n-esimo slogan marketing e che questo vantaggio, in gran parte legato alla specifica progettazione/realizzazione, non era impossibile da ottenere con altre tecnologie; inutile negare, poi, che in gran parte, deve il suo reale successo ad una pratica mancanza di alternative (Flex, Java FX e altre simili proposte RIA (Rich Internet Application), porteranno effettivi vantaggi? Meglio cambiare, no? ...no...? meglio, almeno, poter scegliere? se ne sta parlando molto, l'approfondiremo una delle prossime volte....

  • Trasferimento lungo reti con banda limitata e connessione non garantita: vantaggio indubbio dell'http, con effetti che ancora oggi si fa fatica a spiegare ad alcuni clienti e che si cerca di bypassare con AJAX e simili approcci (ma, se è vero che possiamo dare una maggiore interazione, l'effetto è sempre quello di non trasferire tutti i dati tutti assieme, ma di paginarli - eventualmente nascondendo tale paginazione all'utente - e di aumentare il numero delle richieste al server - con relativo aumento di carico e necessità di hardware centrali relativamente potenti -, per fare le stesse cose)

  • Condivisione e collaborazione: e questa la commento dopo, visto che sono anni che la ripeto e che ritengo che sia il reale plus aggiunto dalla rete, quello che basterebbe da solo a renderla vincente


Nella condivisione e collaborazione possiamo far entrare, giusto per esemplificare, non solo i social network, ma l'intero concetto di Intranet ed Extranet, la stessa virtualizzazione del proprio posto di lavoro (condividi con te stesso, ma sempre condividi), la possibilità di collaborazioni distribuite di elaborazione (Web Services, architetture SOA, Web 2.0, relativi mashup e compagnia bella) e anche tool oramai parte della vita di tutti i giorni, quali i motori di ricerca e la loro capacità di integrare le diverse fonti.

Tutti i progetti di successo su tecnologia Web-like degli ultimi anni si basano su questi concetti e tutte le volte che si è usata una simile tecnologia per realizzare una applicazione gestionale classica, senza puntare verso questi obiettivi aggiuntivi, si è solo riscontrato quanto fosse più facile e meno costoso usare PowerBuilder ed il vecchio VB. E pensare che, come dicevo sopra, la mancanza di collaborazione e condivisione di Know-how, almeno per la mia personale esperienza, è forse uno dei problemi principali di ogni azienda (con ripercussioni in costi più o meno evidenti in ogni fase del processo produttivo, nella retention del personale e al momento dell'ingresso di nuove risorse).

Tornando alle nostre applicazioni virtualizzate, provando ad analizzarle secondo i vantaggi sopra elencati, talvolta mi viene da pensare: se penso ad un Calendar online non mi convince la sola fruibilità da più PC, perchè basterebbe EssentialPim o Calgoo su una chiavetta. Anche la condivisione del calendario con altri utenti l'aveva già Outlook (o Lotus Notes) una decina di anni fa.

La differenza è nella mancanza (per il momento) del costo di licenza e nel fatto che il server è fruibile su Internet, portando a vantaggi quando si debba collaborare e condividere informazioni a grande distanza (che so, io viaggio e la mia segretaria aggiorna i miei impegni, poi quando arrivo vedo il Calendar aggiornato, ma lo consulto anche in aereo, nel frattempo, se l'ho sincronizzato in locale, mentre il resto del mio team sa che oggi non sarà in ufficio - ora non mi resta che trovare una segretaria...). Distanze grosse (ovvero, reti non affidabili e con poca banda) non possono essere coperte da Outlook o Notes, ma le basi logiche si trovano già in quei prodotti.

I veri vantaggi, però, li si vedono ancora quando i servizi permettono un completo sharing:
- i motori di ricerca mi mettono in relazione con il resto del mondo (e le traduzioni integrate, che certamente devono migliorare, mi permettono anche, tra una risata e l'altra, di comprendere il senso di siti in russo, che, altrimenti, mi sarebbe totalmente oscuro)
- i social network permettono di condividere risorse (testi, presentazioni, video, link, contatti, competenze, etc. etc.), conoscenze ed opinioni, in modo molto diverso dagli altri media
- le aziende possono ricevere immediati feedback impliciti ed espliciti dai loro clienti finali, dai loro collaboratori e dai loro partner, condividendo know-how e riducendo i costi di produzione, migliorando l'efficienza delle comunicazioni interne
- repository centralizzati permettono di far evolvere insieme (e trovare) prodotti ed iniziative (es: Wikipedia) così interessanti da diventare indispensabili
- etc. etc.

La condivisione e la collaborazione con gli altri (non la virtualizzazione di noi stessi) è la vera differenza.

Bye
    Depa

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