sabato 14 luglio 2007

Uno, nessuno e centomila


Inizia tutto dal dover approvare un commento del Depa. Siccome sapevo (via, diciamo che ne ero ragionevolmente convinto) di non essere io (sto invecchiando, ma non ancora così tanto da non ricordarmi di aver messo un commento al mio blog 5 minuti prima), evidentemente doveva essere un altro (un passaggio logico un po' complesso, spero siate riusciti a seguirlo - magari potete leggerlo ancora una o due volte, finchè non vi convince).

Leggendo il testo del commento si chiariva, infatti, che si trattava di omo-nick-nimia.

Sapete bene che già mi ero accorto di non essere il solo Depa. Oggi posso dire di aver passato serenamente e definitivamente quel brutto contraccolpo psicologico e, anzi, trovo che possano nascere dei possibili sviluppi interessanti.





Certamente questo post nasce all'insegna del titolo di Pirandello.
E certo l'estratto che riporto sotto della Wikipedia su questo argomento non aiuta ad alleggerire il senso di inevitabilità che incombe sul post (e sulla necessità di non arrivare alla follia del personaggio principale, ovvero io):

Dal punto di vista formale, stilistico, si può vedere la forte inclinazione al monologo del protagonista, che molto spesso si rivolge al lettore, ponendogli interrogativi e problemi in modo da coinvolgerlo direttamente nella vicenda, che è senza dubbio di portata universale. La lunga gestazione dell'opera potrebbe far pensare che essa sia frammentaria e disorganizzata. Al contrario essa può essere considerata come l'apice della carriera dell'autore e della sua tensione narrativa.
Dovrebbe essere ovvio a chiunque che chi l'ha scritto non si stava riferendo a Pirandello, ma al sottoscritto e a questi post, in cui vi tiro in ballo continuamente, in mezzo a testi lunghissimi, elaborati e (non avrei saputo esprimermi meglio) di portata universale.

Ma torniamo a noi, per vedere se si possa riuscire a cogliere dei risultati utili, nonostante le premesse.

Il Depa che mi ha scritto è un disegnatore di professione (lui tende a minimizzare, ma non dategli retta) e ha un suo blog in cui pubblica alcune sue creazioni. Oltre a piacermi i disegni, (i fumetti non li ho ancora letti), apprezzo moltissimo il fatto che usi il blog in un modo completamente diverso dal mio - così non mi fa concorrenza ;) - e che si possa, comunque, riconoscere un gran bel lavoro ed impegno sottostante. Gli rinnovo i complimenti.

A questo punto sono stato stimolato a cercare altri blog di altri Depa. Brevemente i primissimi risultati:

- Il Depa: Blog variabile, non intensissimo, ma con alcune perle (cercando bene). Ovviamente questo commento è soggettivo ed alterato dal risentimento (acc... lo psicologo non mi aveva detto che era passata?), perchè è quello che mi ha preceduto sul titolo del blog.
- Depa Campeon: Il suo sottotitolo riporta 'il depa come non lo avreste mai voluto vedere'. Blog con argomenti molto (troppo?) vari, forse come le sue professioni ('un sacco', dice) con leggero orientamento verso il calcio.
- Depa (89): il più giovane, di quelli che ho trovato, che, finora, si è espresso solo in giugno e che cerca di parlare con i suoi amici (ma ci tiene a far vedere che gli piace di più incontrare le sue amiche) e usa troppe 'K' per i miei gusti. Frequenta l'agraria a Voghera, da quanto si capisce dai 3 post e ha circa 18 anni. Alla sua età (20 anni fa! acc...) abitavo anch'io a Voghera e mia sorella faceva l'agraria. Il che non vuole dire nulla, concordo.
- Un Depa laziale: Curiosamente il 17 giugno pubblica lo stesso test che il Depa vogherese (sono quasi coscritti, al più si mancano di pochi mesi) aveva postato il 12 giugno. Si conoscono?
- Siccome non possiamo lasciarci sfuggire le altre arti, di fila un Depa musicista ed uno attore (sui blog mi astengo dal commento).

Immagino che con questo elenco voi possiate capire almeno chi io non sia. Forse credavate o avete creduto che io fossi uno di quelli. Quando ho iniziato il mio blog, un mio amico è finito in uno degli altri e mi ha fatto un commento che non capivo.
Fa pensare. Gente che mi conosce da tanto tempo ha seriamente creduto che io fossi un altro.

Sappiamo tutti che su Internet è facile non essere riconoscibile, nascondersi dietro ad un nickname, cambiare identità come Mattia Pascal e diventare un altro. E non impazziremo come Vitangelo Moscarda, perchè possiamo scegliere chi vogliamo essere. O annientare la nostra personalità quando vogliamo, per farla rinascere diversa su un altro blog.

Sembra il superamento di Pirandello, eppure l'impressione è che, se dovessi pensarci ancora un po', non so se riuscirei ad evitare il finale già scritto. E, comunque, sembra difficile tirarci fuori qualcosa di utile.

La soluzione potrebbe essere quella di spingersi ancora oltre: creare una comunità di Depa (non di recupero, una comunità virtuale, una community). Tutti i Depa ci si ritrovano e, rappresentando persone che sono o non sono, con diverse - tutte, potenzialmente - caratteristiche e le competenze, possono vivere tutte le vite virtuali che vogliono.
Il nome o il nick diventerebbe l'unico punto fermo comune tra tutti questi Depa.
Con enormi vantaggi:
- aumento delle visite sui rispettivi blog
- scambio di competenze
- possibilità di conoscere altre persone (senza sbagliare mai il nome, per giunta)
- marketing del proprio nome (che tende a diventare un brand)

Chiaramente potrebbe anche diventare una moda e dilagare: altri potrebbero voler variare il proprio nome in Depa (o semplicemente fingere di essere Depa - tanto su Internet...). Tempo qualche mese e si potrebbero avere milioni di Depa registrati.

Lo vedete anche voi, il business? Certo, ci vorrebbe un testimonial famoso. Esiste una risposta già pronta: Depa Billaba, maestra Jedi.

Tutto torna.

Esiste solo il rischio di essere sopraffatti dal fatto che la stessa idea possa essere utilizzata da chi si chiama Rossi...

Bye

    Depa

4 commenti:

Depa ha detto...

bello bello bello, mi è piaciuto molto il post del Depa sui Depa. A dir la verità sono rimasto un po' deluso dai depa ritrovati in rete, ma Ke ci vuoi fare, niuno è perfetto...come vedi le k ogni tanto le ficco ankio in mezzo alle frasi, comodità...L'idea del Marketing sul nome depa mi sollazza da tempo, ma è sempre mancato qualcosa per partire...ora si potrebbe...quasi quasi mi studio un paio di gadgets...La storia della community mi ricorda la puntata dei Simpson dove tutti i componenti della famiglia provenienti da tutto il mondo si riuniscono...miticuzzo!!!
cmq sia, sappiamo di non essere soli nell'universo...
saluti Depa(lo scarabocchiatore)

Depa ha detto...

ah, mi sono dimenticato prima..il mio nome non è per nulla comune,quindi il caso di omonimia è impossibile...il mio cognome ha 10 lettere tra cui un paio di Y e una K, presente trlaltro anche nel nome...quindi è un un caso di omonickblognimia...che sudata per scrivere sta parola

Anonimo ha detto...

Dio ci salvi!!!!!!!!!!!!!!!1
Pensavo che ce ne fosse solo uno e, per qualche motivo di ordine cosmico toccasse a me tenerlo a freno, contenerlo per il bene dell'umanità.
Poi arriva internet, il blog e il mio compito diventa titanico.
Ed infine scopro che non ce ne è solo una ma un intero esercito.Peggio dell'invasione degli ultracorpi.
A chi mi devo rivolgere per rimettere il mandato, di unico strenuo difensore dell'universo dall'insidia del (ormai dovrei dire dei) Depa?
Per me ormai è diventato troppo, considerato anche il delirio di grandezza che, sebbene sia sempre esistito in nuce fin da tenera età (8-9 anni circa, forse anche prima), ormai si sta manifestando in tutta la sua pienezza e, temo irreversibilità.

Aiutoooooooooooooooo.





P.S.
Un abbraccio ai bimbi e spero di vederti presto.

Lele

Depa ha detto...

le manie di grandezza fanno parte del nostro dna...