mercoledì 30 aprile 2008

Come Leonardo


La nostra cultura si va pian piano specializzando e, parallelamente, inizo un po' un po' a rompermi di dover sapere solo una cosa.

Sono d'accordo con voi: sempre una in più di Socrate. Certo, ma non mi basta più, mi annoio, ecco.

Possiamo puntare a tornare (beh, in senso lato...) ad essere come Leonardo?

Da Vinci, intendo, non la targaruga ninja. No, non con la barba lunga e problemi nell'individuare la corretta direzione di scrittura. Con una cultura non più settoriale, ma globale, interdisciplinare, intendo.

Genii e sognatori che spaziano in ogni campo dello scibile umano (giusto per sentirci appena appena meno inferiori: qualcuno ha notizie riguardo a come se la cavasse con la musica? era da hit parade anche lì o non era neppure in grado di strimpellare neppure una canzone del Festival di Sanremo? un motivetto con l'armonica a bocca?).
Sono impazzito?

Me lo stavo giusto chiedendo l'altro giorno. Ad alta voce, in autobus.

Con tutti che mi guardavano in modo strano. Molto gentili, peraltro: quando siamo arrivati alla fermata si sono fatti da parte con sollecitudine e mi hanno fatto passare molto più in fretta del solito.

Giusto per non farmi alterare, potreste cercare di essere gentili anche voi e di continuare a leggere...



Ok. Stiamo per essere sommersi.

Da una parte dalla spazzatura reale, dall'altra da quella virtuale (per tacer del periodico circo politico appena concluso; se non fosse fuori tema, sarebbe pure da ricordare che qualcuno rischia pure di essere sommerso dall'acqua, causa scioglimento dei ghiacci - oppure da mio figlio, che proprio l'altro giorno si è svegliato, ha aperto l'acqua del bidè, non tralasciando di chiudere accuratamente il tappo, per poi, senza alcuna menzione all'esperimento in atto, venire a farci sapere che si era svegliato, che voleva far merenda e giocare per una mezz'oretta buona; e non c'è nulla da ridere; per tutti i casi citati).

Ogni giorno centinaia di milioni (in rapido aumento) di persone con dei problemi simili ai miei si mettono a scrivere di fatti loro o degli altri o di amenità del tipo più banale o curioso, riempiendo Internet di informazioni, talvolta pure utili.

I social network ci stanno spingendo a dialogare, a raccontarci, a fotografarci, a raccontare le nostre preferenze. Da una parte ci siamo costretti a firmare due volte in calce ad informative che non possiamo evitare di sottoscrivere, dall'altra facciamo fatica a trattenerci dal mettere su un sito per sbandierere le nostre preferenze sessuali, religiose e raccontare delle malattie che ci assillano.

Le enciclopedie e i dizionari si stanno collegando gli uni agli altri e qualcuno si lancia pure in traduzioni automagiche, che faranno pure ridere, ma permettono di raggiungere altre informazioni (dal russo e dal cinese, per esempio, non traducono peggio di quanto potrei fare io: ho già risolto almeno due-tre problemi capitati solo a me e a qualche abitante della Siberia, in questo modo).

Influencer di tutto il mondo, testate giornalistiche e servizi RSS ci tengono ad aiutarci a completare il rumore, cercando ognuno di attirare la nostra attenzione.

Abbiamo alcune scelte (certamente ce ne saranno altre, ma per ora accontentatevi, perchè su questo spazio decido io come perdere il tempo):
  • soccombere, mandare tutto al diavolo e ritirarci in un bosco a scambiar ghiande con gli scoiattoli
  • ritirarci in mediatazione (religiosa o meno, fate voi)
  • annullare la nostra intelligenza nei telefilm, nel calcio, nel sesso, nella musica, nelle scommesse, nei reality (o in quel caspita che più vi piace per farvi del male)
  • decidere per un solo interesse, affogarci dentro, cercare di seguire almeno quello (ma questa scelta sta diventando sempre più difficile e potremmo presto scoprire che il nostro solo interesse non era abbastanza settoriale, non abbastanza limitato per riuscire a dominarlo)
  • provare ad unirci, magari anche in qualche social network, per cercare di mettere ordine tutti assieme (è un'ottima soluzione, se manteniamo una finestra temporale di 1-3 mesi)
  • provare a reagire, a considerare che il mondo là fuori è sempre stato solo una memoria di massa di backup della nostra mente e che tale deve rimanere anche ora che la capacità di indirizzamento è aumentata

Smettetela di tirarvi gomitate, di scambiarvi occhiate d'intesa e di picchiettarvi le tempie con l'indice, vi vedo.

Provo a ridire con altre parole l'ultimo punto.

Quante cose ricordate, senza usare i sensi?
    Provate a ricordare un compagno (compagna, se pensate che vi ispiri maggiormente) di classe che non vedete da anni. Nei dettagli della curvatura del naso, della larghezza delle labbra, del colore e lunghezza dei capelli. Ce la fate?
    Com'era l'incipit di Sogno di una notte di mezza estate e come si chiamavano i personaggi?
    Canticchiate tutto Eskimo di Guccini.
    La prova del nove e la radice quadrata, CON PENNA E FOGLIO, come caspita si facevano?
    E' più ruvido il tessuto delle poltrone dei treni o la lama di una lima?

Nella testa avete un sacco di informazioni, molte delle quali si riducono a relazioni verso oggetti sfumati.

Un sacco di relazioni. Link. Che necessitano di refresh continui. Più li esperite, meglio li ricordate (questo lo sapevate già, ve l'hanno fatto notare da piccoli, costringendovi ad imparare a memoria Il sabato del villaggio, lo so, lo so,...). Per provarli ancora, c'è fuori il mondo, basta aprire gli occhi, toccare la lima, mettersi in poltrona ed accendere il CD.

Bene, sulla Rete è esattamente la stessa cosa. Solo che abbiamo fatto su un po' di casino. Tanto per cambiare.

Metteremo tutto a posto con il Web Semantico? Chi avrà voglia di compilare a manina tutta quella informazione che serve? Sarà fatto in automatico? Basterà? ...

Qualche altro tentativo di trovare un sentiero per uscirne c'è: aggregatori di RSS, social network che raggruppano social network (è un periodo che vengo bombardato da Plaxo Pulse, NotchUp e simili: prometto che prima o poi mi attivo e accetto i vostri inviti, solo un momento...), motori di ricerca, aggregatori di risultati di motori di ricerca...

Non sentite anche voi il bisogno di qualcosa di meglio?

Che so, un PIM molto evoluto, una MindMap a guida vocale, che memorizzi le ricerche e le metta in relazione, le ripeta da sola periodicamente, evidenziando le novità, proponendo dei riassunti di quello che ha trovato, annullando le ripetizioni inutili e i re-blog, proponendo solo le variazioni più interessanti allo stesso tema e fornendo una indicazione di credibilità (e non solo un page rank) dei vari testi (per esempio basata sulla presenza - e qualità, magari secondo criteri indicati da voi - di fonti e/o sulla quantità di ragionamenti simili, etc. etc.); che, intanto che siete lì a scrivere, suggerisca, nella colonna a destra, link ad argomenti interessanti e pertinenti (o anche solo relazionati) con il vostro testo, che vi avvicini a Leonardo, permettendovi di nuotare sopra e non sotto le onde, che vi picchietti sulle spalle per farvi voltare verso qualcosa di insolito e scrolli il capo se state scrivendo qualcosa che è già stata scritta su più di mille altri blog.

Lo scopo non dovrebbe essere ottenere il massimo dell'informazione (men che meno l'informazione che altri - il Marketing, quello con la M maiuscola - vorrebbero farci ricevere), ma ottenere l'informazione pertinente con un argomento che si definisce via via che procede il pensiero e la navigazione, che deriva, ma non è già incluso nelle chiavi di ricerca iniziali.

Lo scopo potrebbe essere quello di far nascere nuove idee, o anche solo fornire una visione del mondo più completa (stavo per scrivere coerente, ma è evidentemente un aggettivo ingenuo e presuntuoso).

Per raggiungere questi obiettivi è necessario, a mio parere, possedere una cultura multidisciplinare, che ci permetta di volare più in alto e di cogliere disegni più estesi.

E possedere è (in questo solo senso, per carità, non voglio fare un discorso classista!) un verbo il cui significato, con la tecnologia attuale, a mio parere oggi possiamo e dobbiamo estendere a recuperare molto velocemente, oltre che dalla cache di primo livello (memoria a breve termine) o dalla RAM (cervello) anche dalla memoria di massa (mondo esterno).

Forse è uno dei prossimi inevitabili sbocchi dell'informatica.

E, pensate, so cosa sto dicendo, capisco perfettamente le implicazioni di carico, di capacità elaborativa necessaria, di mancanza (ma siamo davvero sicuri?) di algoritmi adeguati e fondi (qui siamo, temo, davvero sicuri, a meno di qualche simpatica sorpresa, che potrebbe derivare da un lavoro di dimensioni significative, concertato e distribuito sulla rete) per raggiungere quanto proposto.

Rispetto a 10 anni fa, però, stiamo per superare un problema cardine, che apparentemente sembrava fuori portata in tempi così brevi: quello di creare una enorme base di conoscenza da cui partire.

Certo, Internet non è strutturata. Certo, non è coerente come l'ontologia di Cyc. Ma è molto più grossa.

E qualcuno ha suggerito altre strade, più informali, ma che, nonostante tutto, potrebbero portare a grandi risultati. Ne parleremo in qualche prossimo articolo (sì, lo so che vi rimando sempre a prossimi articoli, dopo avervi provocato, senza mai arrivare al nocciolo, ma non riesco a parlare di tutto e subito, soprattutto su argomenti sui quali non è così naturale condividere le idee di fondo... e, certo, non posso ora dimostrarvi di avere la risposta... anzi, ok, lo confesso, non ho la risposta, ma ho delle proposte e delle provocazioni, va bene? ... e sì, certo, mi servono parecchio i vostri feedback e mi serve che evitiate di crogiolarvi nel solito "ma, Depa, una cosa è un sogno, una cosa è la realtà: non è assolutamente possibile che un computer possa pensare o aiutarci a pensare... e poi sarebbe terribile, il computer controllerebbe le nostre vite, ... se fosse il computer a fornirti le idee, non saresti più tu, perderesti la tua identità..." . Fatemi capire che posso parlare davvero con Leonardo di macchine impossibili, che volano e vanno sott'acqua. Smettetela di ammirare solo lo scrittore che ha pensato che si potesse fare un "Giro del mondo in 80 giorni" e andare "Dalla terra alla luna", ma pensate un bel viaggio impossibile anche voi - ok, questo è Verne, non Leonardo, ma non attacchiamoci a cavilli, cerchiamo di seguire il ragionamento... -. E, soprattutto, smettetela di pensare che l'identità di chicchessia - si dice ancora 'chicchessia'? - si possa perdere con la stessa facilità di un mazzo di chiavi semplicemente scambiando due idee con altri - più o meno umani che siano. Trovo che, al contrario, anche se l'interlocutore dovesse essere più intelligente di noi - più o meno umano che sia - tali scambi non possono che arricchirci).

Una nota pratica: non sarebbe male se, una volta realizzato lo strumento di cui parlavo sopra, all'occorrenza fosse pure in grado di seguirmi anche nel bosco, mentre, coricato sul ramo di un albero su cui salivo da bambino, scambio le ghiande (e magari due idee) con gli scoiattoli e nessuno mi può telefonare...

Bye
    Depa
P.S.: smettetela di inarcare sopracciglia con aria di sufficienza: come fate ad essere certi che io sia solo capace di inserire smile nelle mail e non di dipingere sorrisi imperscrutabili in grado di attraversare la storia?
P.P.S.: chi ha detto, perchè ti conosciamo?

3 commenti:

Francesco De Paolis ha detto...

Quello che auspichi, praticamente, è che la rete mondiale acquisisca una sorta di consapevolezza, altrimenti non potrebbe mai fare i necessari distinguo fra informazioni più o meno utili per l'utente. Mi sa che se ne potrà parlerà solo quando un programma supererà il test di Turing!

Depa ha detto...

Basta molto meno, in realtà, pensavo ad un programma 'personale', con qualche preferenza (e un aiutino dalla rete, ancora non dotata di consapevolezza, ma di una serie di tool di analisi semantica che già stanno comparendo, che ho iniziato a citare e che devono essere appena appena incrementati).

La realtà è che avevo previsto una serie di post successivi, per spiegare (a pezzi, per fare dei post corti, leggibili ;) ) progressivamente cosa intendevo e per indicare per bene i vari tool.
Ne ho anche scritte due bozze.
Ce le ho sul PC.
Ma, come si vede facilmente, il mio blog è fermo da oltre 1 anno, perchè non riesco a fare quasi più nulla.
Forse un giorno di questi lo riprendo. E riesco a risponderti meglio.

Francesco De Paolis ha detto...

Grazie della risposta! Se riprenderai ad aggiornare questo blog lo seguirò con piacere!